Con passione e slancio: Christoph Blaser racconta il suo nuovo ruolo di governatore

lunedì 21 ottobre 2024

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Christoph Blaser, nuovo governatore del Distretto 1980, non solo porta con sé l'esperienza della sua vita professionale di farmacista, ma anche una grande passione per il Rotary. Come socio di lunga data del RC Lugano-Lago, è stato coinvolto in molti progetti, sempre con l'obiettivo di aiutare le persone e promuovere la comunità. Ora, come governatore distrettuale, si diverte a sostenere i club del suo distretto e a portare una ventata di aria fresca nella vita del Rotary.

Christoph, lei è nel Distretto 1980 dal 1° luglio. Cosa l'ha spinta personalmente ad assumere questo incarico?

Dopo 27 anni nel Rotary Club, volevo vedere cosa succede a livello distrettuale e nel Rotary International. È emozionante vedere quanti volontari lavorano dietro le quinte per il Rotary, spesso senza che i club se ne rendano conto. È proprio questo che sottolineo durante le mie visite ai club, per rendere più visibile l'impegno a questo livello.

Il suo distretto comprende molti club diversi. Come vorrebbe promuovere la cooperazione e il dialogo tra i club del suo distretto?

Il mio motto è “Lavorare insieme per gli altri”. Porto questo approccio nei club con il nostro Piano d'azione e incoraggio i club a intensificare la cooperazione con i club vicini. Dopo 25 visite ai club, posso dire che molti club stanno già coltivando attivamente amicizie e progetti comuni: è fantastico e spero che continui così!

Quali sono i valori rotariani che le stanno particolarmente a cuore e come vorrebbe enfatizzarli durante il suo mandato?

Per me è importante promuovere il pagamento EREY (Every Rotarian Every Year). Quest'anno festeggiamo i 100 anni del Rotary in Svizzera e Liechtenstein, e uso il “100” come simbolo per i contributi EREY: 100 franchi per socio all'anno. Vorrei promuovere ulteriormente questo aspetto nei club.

In vista del 100° anniversario del Rotary Svizzera e Liechtenstein, quali sono secondo lei le pietre miliari più importanti nella storia del Rotary che rendono speciale questo anniversario?

Nelle conversazioni sottolineo che è meglio parlare del “club a cui appartengo” piuttosto che del “mio club”. I soci fondatori dei club centenari non ci sono più, ma lo spirito dei club continua a vivere. I soci attuali si impegnano con la stessa energia nelle attività del club a beneficio degli altri. Quindi: missione compiuta!

Come vorreste coinvolgere maggiormente i giovani e i nuovi soci nell'attività del Rotary? Ci sono progetti speciali per rendere il Rotary attraente per la prossima generazione?

È fondamentale che i club si ringiovaniscano continuamente con nuovi soci. Uno o due nuovi soci all'anno sono sufficienti per garantire e mantenere lo scambio tra le generazioni. È meglio accogliere soci in modo continuativo piuttosto che a sprazzi, in modo che tutti abbiano il tempo di ambientarsi e conoscere gli altri. Alcuni club lo stanno già facendo attivamente e hanno un'affluenza impressionante.

C'è un progetto o un argomento particolare che vorrebbe promuovere durante il suo mandato?

La Fondazione Rotary e i club hanno così tanti grandi progetti che non è sempre necessario inventare cose nuove che potrebbero alterare l'equilibrio esistente. Quest'anno sto sostenendo in particolare il progetto VISITE, che è molto attivo. Voglio anche promuovere i contributi di EREY: un esempio concreto è la vendita di un vino creato con tre diverse varietà dei tre distretti. Un vino perfetto per il 100° anniversario! Vorremmo vendere insieme 1000 bottiglie e il ricavato andrà alla Fondazione Rotary.

Per concludere: Che cosa significa il Rotary per lei personalmente e in che modo l'organizzazione ha influenzato la sua vita?

Per 27 anni, la riunione settimanale del club è stata parte integrante della mia agenda. Ho sempre partecipato ogni volta che mi è stato possibile e spesso ho raggiunto una presenza superiore all'80%, a volte anche al 100%. Le riunioni sono un'occasione per vedere i miei amici e per parlare delle piccole e grandi cose della vita quotidiana. Vedo l'“obbligo di frequenza” più come un obbligo morale nei confronti di me stesso e degli altri membri: Vengo perché mi interessa e sono felice di conoscervi. Proprio come i familiari o gli amici non rotariani, il Rotary arricchisce la mia vita e mi permette di fare del bene, il che mi dà un piacere inestimabile.

Christoph Blaser (al centro) con gli ex presidenti mondiali Gordon McInally (a sinistra) e Holger Knaack