Annik Bryner è aspirante specialista in comunicazione alberghiera, attualmente lavora presso l’Hotel Hauser a St. Moritz. Grazie al Rotary e alla organizzazione per lo scambio professionale «visite» si è assicurata un periodo di lavoro a Basilea.
Annik, hai trascorso un mese di lavoro presso il Sorell Hotel Merian a Basilea. Come ti sei trovata in una regione con lingua diversa?
Intanto le lingue straniere mi piacciono, ho passato un anno in Ticino prima dell’inizio dell’apprendistato. Dopo il diploma per un po’ di tempo sono stata in Francia. Allo stesso modo ritenevo pure importante conoscere la realtà alberghiera di una grande città.
Ci sono differenze ci sono fra un hotel di montagna e uno situato in città?
Direi proprio di sì! A St. Moritz quasi tutti gli ospiti sono in vacanza, per contro a Basilea la maggior parte viene per motivi di lavoro; l’approccio è quindi diverso.
In che senso?
In un «business-hotel» tutto deve filare velocemente. Gli ospiti desiderano un check-in veloce e di regola non hanno grande interesse verso le attrazioni turistiche. Il check-in a Basilea dura cinque minuti mentre quello di St. Moritz si protrae facilmente per un quarto d’ora. Gli ospiti si soffermano sulla piantina della regione e desiderano sapere dove si trovano i luoghi che vogliono visitare.
Che cosa differenzia un «business-hotel» da un classico hotel per le vacanze?
Le sale riunioni: a Basilea ne abbiamo cinque, cosa che in un hotel di montagna semplicemente non esiste. Gli hotel di talvolta includono nel prezzo i biglietti di entrata ai musei e il pass per i mezzi pubblici. In montagna offriamo invece gli skipass alla nostra clientela.
La città di Basilea ha soddisfatto le tue aspettative?
Certamente! C’è sempre molto da fare, le persone sono alquanto amichevoli ed aperte, mi sono subito sentita bene. Nei Grigioni l’ospitalità viene scritta con la O maiuscola ma allo stesso tempo la gente è piuttosto introversa. A St. Moritz la quantità di pellicce in circolazione (vere o sintetiche) è decisamente più elevata che a Basilea.
Ci credo; c’è qualcosa che ti ha particolarmente colpito nel tuo nuovo posto di lavoro?
Si: malgrado l’Hotel Merian sia molto attento verso la sostenibilità, si stampava sempre un sacco di carta e spesso solo su un singolo lato del foglio. Da noi all’Hotel Hauser utilizziamo carta fabbricata con la canna da zucchero, stampiamo il meno possibile e comunque sempre su due lati del foglio. Per me la protezione dell’ambiente è molto importante, l’ho citato nel mio colloquio finale a Basilea: con mia grande soddisfazione la direzione dell’hotel ha accolto positivamente questo spunto comunicandomi che in futuro cercheranno di migliorarsi.
A Basilea hai visto qualcosa che si fa meglio che a St. Moritz?
L’Hotel Merian utilizza un ottimo sistema di prepagamento (Saferpay) che consente agli ospiti di saldare anticipatamente il conto tramite carta di credito. Non lo conoscevamo, pertanto l’abbiamo introdotto anche a St. Moritz.
Quindi in altri termini il tuo soggiorno ha giovato a entrambe le imprese!
Lo spero proprio; personalmente mi ha dato parecchio. Grazie al direttore del nostro hotel a St. Moritz, che è Rotariano, mi è stata accordata questa opportunità di scambio professionale tramite il programma visite.
Ripensandoci, cosa ricordi volentieri?
A Basilea ho dato una mano a organizzare alcuni eventi. Ad esempio, matrimoni, seminari e anche una manifestazione rotariana. Per questo genere di eventi il Sorell Merian dispone di una meravigliosa sala, perdipiù ciò è avvenuto subito dopo la lunga pausa causata dal Coronavirus.
Magari ci parli anche di qualcosa che non ti è sembrato così entusiasmante?
Ero rammaricata poiché dopo solo un mese me ne sono dovuta andare, peccato, avrei voluto restare più a lungo.
Se un apprendista ti chiedesse se vale la pena di partecipare al programma visite cosa gli risponderesti?
Partecipate, è molto, molto cool! Si scoprono posti nuovi e si conosce altra gente, dal punto di vista professionale è sicuramente un passo in avanti. Inoltre, fa bene uscire dalla propria «comfort zone», è valore aggiunto.
Cosa ti ha lasciato l’uscita dalla tua «comfort zone»?
Per la maggior parte delle persone i primi due giorni sono difficili: è tutto nuovo e non conosci nessuno. Per me è andata un po’ più liscia, probabilmente grazie a un paio di tirocini comprendenti un intero anno di scambio / soggiorno professionale. Comunque, non vedo l’ora di partire verso una nuova località!
visite ha bisogno di voi! L’associazione visite è sorta grazie all’iniziativa rotariana; organizza soggiorni di esperienza- lavoro nelle diverse zone linguistiche svizzere ed anche in Europa. Gli studenti vengono anche finanziati dalla agenzia «Movetia». Di solito il programma dura almeno tre settimane, possono candidarsi tutti coloro che stanno assolvendo l’apprendistato o che l’hanno appena terminato. I partecipanti traggono giovamento dal punto di vista professionale, personale, linguistico e culturale. Ciò però funziona solo se i Clubs accordano il loro sostegno. Ospitare uno studente-apprendista nella propria azienda o sotto forma di famiglia è lodevole in quanto consente ai giovani di trarre un’unica e indimenticabile esperienza. visite auspica di allacciare nuove relazioni con i Rotary Clubs!
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