Tra il distretto e l’associazione globale esiste un livello di cui si parla raramente: la zona. Quella che a prima vista sembra burocrazia si rivela invece essere sia una cerniera che un centro di coordinamento, ed è anche plasmata da personalità provenienti dalla Svizzera e dal Liechtenstein.
Molti Rotariani conoscono il loro presidente di club, alcuni anche il governatore distrettuale. Ma quando la conversazione si sposta sulla “zona”, di solito cala il silenzio. Zona? Sembra un termine che richiama distretti amministrativi e piani di divisione, insomma qualcosa di lontano. In realtà, dietro c’è uno strato indispensabile per il Rotary.
E questo strato ha – difficile da credere – un volto: Christine Büring. La Rotariana tedesca fa parte del Consiglio centrale del RI dal luglio 2025 ed è quindi una sorta di “capo” delle Zone 15 e 16, che comprendono anche la Svizzera e il Principato del Liechtenstein. Coordina, convoca le squadre, collega la nostra regione con Evanston e si assicura che le nostre istanze siano ascoltate anche dalla sede centrale.
È evidente che una struttura sia necessaria: il Rotary è un’organizzazione mondiale che conta attualmente 36.464 club e 1.150.586 soci. A questi si aggiungono 9.592 Rotaract Club, 17.520 Interact Club e oltre 14.000 Corpi comunitari rotariani (CCR): una comunità di dimensioni e diversità impressionanti, che sarebbe quasi impossibile tenere unita senza strutture chiare. L’ordine è quindi essenziale. I club sono organizzati in distretti, i distretti in zone. In tutto il mondo esistono 34 zone. Due zone inviano ciascuna un direttore al Consiglio direttivo internazionale. Il direttore non è solo un membro, ma anche un costruttore di ponti: tra l’organizzazione mondiale e i circa 18 distretti con un totale di circa 75.000 Rotariani e Rotaractiani di cui è responsabile.
Ma la zona non è solo geografia. È il centro di gravità per le persone che assumono responsabilità. I cosiddetti responsabili regionali, nominati dal Presidente del RI o dal Consiglio di fondazione, restano in carica per tre anni. Sono responsabili dello sviluppo dell’effettivo, della Fondazione, delle relazioni pubbliche, delle grandi donazioni e della polio. I cinque coordinatori sono ufficialmente nominati e formati a Evanston, ma tutti lavorano con squadre che portano le idee sul campo. Inoltre, ci sono i gruppi di progetto di zona, che la nostra direttrice Christine Büring mette insieme per realizzare gli obiettivi.
Ed è qui che le cose iniziano a farsi interessanti: diversi Rotariani della Svizzera e del Liechtenstein sono stati chiamati a ricoprire ruoli chiave. La PDG Ursula Schoepfer del RC Allschwil-Regio Basilea è una dei leader regionali ufficialmente nominati e agisce come Consigliere per le dotazioni e le grandi donazioni (E/MGA). Dietro questo titolo si cela la responsabilità di consigliare i club e i Rotariani in materia di grandi donazioni e lasciti: dove donare, come investire, cosa ottenere? Schoepfer porta esperienza e un istinto sicuro per garantire che l’energia filantropica del Rotary non si esaurisca, ma dia invece forma al futuro.
Anche Beatrice Landolt del Rotary eClub 2000 è coinvolta a livello internazionale: affianca infatti il Coordinatore dell’effettivo del Rotary, Jan Mittelstaedt del RC Konstanz-Mainau. Il suo punto di forza è lo sviluppo dell’effettivo, dalle strategie innovative per attrarre nuovi soci a quelle per mantenere quelli già presenti.
Un altro nome svizzero è quello di Oliver Rosenbauer del RC Genève International, che lavora nel team guidato da Christian Schleuss del RC Hagen/Westfalia, Coordinatore End Polio Now del Rotary. Rosenbauer è coinvolto da molti anni in PolioPlus ed è un esperto riconosciuto nella campagna globale contro la polio.
Il PDG Alex Schär del RC Muttenz-Wartenberg collabora invece con Sabina Gärtner-Nitsche del RC Nürnberg-Neumarkt, Coordinatrice regionale della Fondazione Rotary. Il suo obiettivo sono i progetti idrici, un tema di importanza centrale per il Rotary in tutto il mondo, nel quale Alex Schär rappresenta con forza la prospettiva svizzera.
Infine, Verena Maria Neuhaus lavora a fianco di Ulrike Vogt del RC Müllheim-Badenweiler, Coordinatrice Immagine Pubblica del Rotary. Il suo campo è la comunicazione: tradurre i messaggi, aumentare la visibilità, creare connessioni – affinché il Rotary non solo agisca, ma sia anche riconosciuto.
Oltre alle nomine ufficiali, Christine Büring si affida a un team di esperti da lei stessa selezionati per rafforzare il lavoro nella nostra regione. Anche qui non mancano voci svizzere: la PDG Claudia Hendry del RC Ufenau dirige il team del Piano regionale e coordina i lavori di sviluppo. È anche membro della Commissione Finanze del Rotary International, per la quale è stata nominata personalmente dal Presidente del RI. Il PDG Daniel Marbot del RC Zurigo Aeroporto dà il tono al Consiglio DACH per la Diversità e porta nella zona la discussione su diversità, equità e inclusione da una prospettiva svizzera. E Jonas Frieg del Rotaract Club Baden, in rappresentanza del Rotaract Svizzera e Liechtenstein, porta la voce delle giovani generazioni – un chiaro segnale che Rotary e Rotaract sono uniti.
Ma perché il singolo club dovrebbe essere interessato a tutto questo? Semplicemente perché la zona assicura che il Rotary funzioni a livello mondiale come un movimento unificato senza perdere radici a livello locale. Porta formazione, seminari e nuove idee ai distretti. Traduce le strategie in pratica e allo stesso tempo porta la nostra voce ai vertici.
Il fatto che i Rotariani svizzeri assumano responsabilità in questa struttura dimostra due cose: anche i piccoli Paesi hanno un peso. E coloro che sono coinvolti non sono funzionari lontani, ma persone provenienti dal cuore del Rotary. Molti sono stati governatori distrettuali, hanno dato forma ai loro distretti e ora trasmettono questa esperienza su un palcoscenico più ampio.
Vista in quest’ottica, la zona non è un’entità distante tra il distretto e il RI, ma una camera di risonanza vivente. E il fatto che tante voci provenienti dalla Svizzera e dal Liechtenstein – tra tutti i luoghi – stiano risuonando dimostra chiaramente che non siamo solo parte di un movimento globale, ma che contribuiamo attivamente a plasmarlo.